Il discorso sull'origine, la crisi e il destino dei codici, alimentato anche dalla progressiva crescita di normative speciali, ha trovato nella seconda metà del secolo passato e agli inizi dell'attuale occasioni di riflessione critica nel celebrare e nel discutere i due grandi modelli del codice napoleonico, vecchio più di due secoli, e del codice tedesco entrato in vigore nel 1900. Accanto a questi due esempi, il volume si configura come una ricognizione di tutti gli altri modelli presenti: dai codici austriaco e svizzero (interessanti per il richiamo, rispettivamente, ai principi del diritto naturale e alla figura del giudice-legislatore) al codice italiano del 1942. Sono prese in considerazione anche esperienze mancate o esaurite come le codificazioni del diritto privato nel mondo comunista o il caso di Cuba dove è tuttora in forza l'ultimo codice socialista. L'ultima, grande area visitata nel libro è costituita dalla realtà latino-americana; in quel quadro conservano note di suggestiva originalità i grandi "codificatori" dell'Ottocento, personaggi collocati tra la storia documentata e la leggenda. Il discorso sui codici viene completato con uno sguardo all'Europa che si va costruendo, un continente dove il faticoso cammino verso l'unità, assai difficile se pure possibile, si è rivelato capace di qualche positivo risultato proprio nel disegno di un comune diritto dei traffici commerciali, consegnato a un codice europeo dei contratti.
14/06/12
"Codici. Storia e geografia di un'idea" de Pietro Rescigno
Pietro Rescigno, Codici. Storia e geografia di un'idea, Roma-Bari, Laterza (Libri del tempo), 2012, 352 p. [ISBN 9788842098478]
Il discorso sull'origine, la crisi e il destino dei codici, alimentato anche dalla progressiva crescita di normative speciali, ha trovato nella seconda metà del secolo passato e agli inizi dell'attuale occasioni di riflessione critica nel celebrare e nel discutere i due grandi modelli del codice napoleonico, vecchio più di due secoli, e del codice tedesco entrato in vigore nel 1900. Accanto a questi due esempi, il volume si configura come una ricognizione di tutti gli altri modelli presenti: dai codici austriaco e svizzero (interessanti per il richiamo, rispettivamente, ai principi del diritto naturale e alla figura del giudice-legislatore) al codice italiano del 1942. Sono prese in considerazione anche esperienze mancate o esaurite come le codificazioni del diritto privato nel mondo comunista o il caso di Cuba dove è tuttora in forza l'ultimo codice socialista. L'ultima, grande area visitata nel libro è costituita dalla realtà latino-americana; in quel quadro conservano note di suggestiva originalità i grandi "codificatori" dell'Ottocento, personaggi collocati tra la storia documentata e la leggenda. Il discorso sui codici viene completato con uno sguardo all'Europa che si va costruendo, un continente dove il faticoso cammino verso l'unità, assai difficile se pure possibile, si è rivelato capace di qualche positivo risultato proprio nel disegno di un comune diritto dei traffici commerciali, consegnato a un codice europeo dei contratti.
Il discorso sull'origine, la crisi e il destino dei codici, alimentato anche dalla progressiva crescita di normative speciali, ha trovato nella seconda metà del secolo passato e agli inizi dell'attuale occasioni di riflessione critica nel celebrare e nel discutere i due grandi modelli del codice napoleonico, vecchio più di due secoli, e del codice tedesco entrato in vigore nel 1900. Accanto a questi due esempi, il volume si configura come una ricognizione di tutti gli altri modelli presenti: dai codici austriaco e svizzero (interessanti per il richiamo, rispettivamente, ai principi del diritto naturale e alla figura del giudice-legislatore) al codice italiano del 1942. Sono prese in considerazione anche esperienze mancate o esaurite come le codificazioni del diritto privato nel mondo comunista o il caso di Cuba dove è tuttora in forza l'ultimo codice socialista. L'ultima, grande area visitata nel libro è costituita dalla realtà latino-americana; in quel quadro conservano note di suggestiva originalità i grandi "codificatori" dell'Ottocento, personaggi collocati tra la storia documentata e la leggenda. Il discorso sui codici viene completato con uno sguardo all'Europa che si va costruendo, un continente dove il faticoso cammino verso l'unità, assai difficile se pure possibile, si è rivelato capace di qualche positivo risultato proprio nel disegno di un comune diritto dei traffici commerciali, consegnato a un codice europeo dei contratti.
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